Una donna su 4-5, sopra i 35 anni, ha fibromi uterini.
Si tratta di tumori benigni dell’utero che appaiono durante gli anni fertili, e che possono posizionarsi all’esterno o all’interno dell’utero, oppure anche nel suo spessore.
Si sviluppano di solito a partire da una singola cellula di muscolo liscio che cresce esageratamente.
Mostrano una certa familiarità, ovvero si presentano più frequentemente in donne le cui parenti strette hanno già avuto fibromi.
I fibromi possono essere singoli o numerosi, e la loro dimensione può variare da quella di un chicco di riso o di un pisello fino a quella di un pompelmo.
Potrebbero richiedere un intervento urgente se dovessero causare improvviso e grave dolore pelvico, ma questo accade molto raramente
Segni e sintomi.
Circa la metà delle donne con fibromi non ha alcun sintomo.
Quando sono presenti, i sintomi più comuni sono:
Mestruazioni più abbondanti e lunghe del solito
Dolore pelvico o addominale
Dolore durante i rapporti sessuali
Anemia dovuta alla eccessive perdite ematiche mestruali
Problemi urinari legati alla compressione esercitata dal fibroma sulla vescica
Senso di fastidioso peso pelvico
Infertilità o aborti
Stipsi
Se i sintomi divengono insostenibili, è possibile rimuovere chirurgicamente i fibromi con un intervento che è appunto definito “miomectomia”.
Miomectomia. Significa asportazione chirurgica del fibroma, conservando l’utero e, quindi, la fertilità: può essere eseguita con un taglio sull’addome, ma anche per via Laparoscopica (intervento attraverso piccoli fori praticati sulla parete addominale) a seconda del numero, posizione e dimensioni dei fibromi.
Dopo una miomectomia, nuovi fibromi che richiedano un ulteriore intervento si ripresentano nel 10% dei casi.
Consigliata in pazienti con un numero massimo di 3 o 4 miomi.